Famiglia Rivetta (Casale) - Titolo: consignori di Terruggia e Solonghello, nel Monferrato.
Troncato, d'oro, all'aquila di nero, e palato di verde e di rosso. D'oro, a tre pali, di rosso, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila, di nero, coronata del campo.
Di origine greca, venne in Italia nel 1306 al seguito del principe Teodoro Paleologo, cui era devoluto il Monferrato. Pietro, insigne medico, fu onorato della carica di archiatro della corte del principe Teodoro; carica che dopo la morte di Pietro passò di padre in figlio nei suoi discendenti. Pietrino nel 1589 fu investito da Vincenzo duca di Mantova di una parte di giurisdizione, castello e beni feudali di Solonghello in feudo nobile.
Bartolomeo, celebre giureconsulto, nel 1624 inviato oratore in Spagna dal Duca di Mantova; Giovanni-Antonio alfiere e gentilumo di bocca del Duca Ferdinando-Carlo nel 1664; Michelangelo professore di teologia nell'Università di Padova nel 1653; Carlo-Felice professore di metafisica nell'Università di Bologna nel 1661; Giorgio eletto maire della città di Casale dall'Imperatore Napoleone I, il quale lo fregiò del titolo di cavaliere dell'Ordine della Riunione, e poco dopo lo creò barone dell'Impero. Giorgio Rivetta, nel 1796, scrisse “Il giardiniere di Terruggia”, spinto dagli amici che gli consigliavano di “compilare qualche memoria” della sua passione per il giardinaggio.